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Autonomia differenziata delle Regioni e disparità salariali tra docenti: la proposta del Ministro


autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti
autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti

Uno dei temi che sta facendo maggiormente discutere il mondo della scuola e, soprattutto, il corpo docente nazionale è sicuramente la proposta del Ministro Valditara che, nei giorni scorsi, ha aperto alla possibilità di adeguare gli stipendi dei docenti italiani al costo della vita relativo al luogo in cui debbono insegnare e in cui entrano in ruolo. Probabilmente si tratta di una di quelle tematiche che sono emerse dopo il caso della bidella napoletana che ogni giorno si reca in treno a Milano per incominciare il proprio turno di lavoro e che ha reso evidente, a tutta la nazione, la propria situazione di disagio. Effettivamente è vero che il corpo docente ha un problema salariale e non è certo un mistero che gli insegnanti italiani siano i più sottopagati a livello europeo. Ma bisogna effettivamente anche confrontarsi con una realtà che è molto diversa da quella che caratterizza le altre nazioni europee. Mentre infatti in Francia e in Germania è presente una realtà economica che non ha delle particolari differenze al proprio interno, in Italia è invece vero il contrario. Mentre il Nord Italia è una delle zone più ricche e prospere in Europa, il Sud Italia è rimasto ancora molto indietro dal punto di vista economico: e questo non può ovviamente che incidere pesantemente sul costo della vita. Se un appartamento a Milano ha dei costi proibitivi, un appartamento analogo a Napoli ha un costo che è senz'altro più accessibile.


Tuttavia, mentre è vero che tutti gli insegnanti vogliono andare a vivere al Nord (e su questo c'è stato un ampio dibattito nel passato sul tema della mobilità); è anche vero che nel Sud Italia il costo della vita è molto più abbordabile, per cui, al di là del tema economico, occorrerebbe anche misurarsi con un'altra realtà, che è più di carattere sociale. Perché i docenti vogliono tutti andare a lavorare al Nord?


autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti
autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti

Questo è il vero tema per cui una riforma in senso federalista della scuola italiana può essere accolta. Introdurre nella scuola italiana un sistema di autonomia differenziata può aiutare senza dubbio a risolvere i problemi lavorativi di docenti e di studenti del liceo. Soprattutto, l'autonomia differenziata delle Regioni può aiutare grandemente a strutturare un sistema di educazione che sia maggiormente rispondente alla realtà del territorio in cui sono poste le scuole ed i licei italiani, aiutando così a colmare il divario (ad oggi enorme) che intercorre tra l'offerta formativa e quella del mercato del lavoro. Più che parlare degli stipendi dei docenti, bisognerebbe infatti concentrarsi sul fornire una offerta formativa che sia maggiormente rispondente ai bisogni del mercato del lavoro, perché, diciamo la verità una buona volta: attualmente la scuola italiana è solamente in grado di produrre povertà! E questo è un fenomeno storico che merita più attenzione rispetto al problema salariale che caratterizza il corpo docente italiano!


autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti
autonomia differenziata e disparità salariale tra docenti

Al momento attuale, un giovane italiano ha veramente poche prospettive di lavoro al termine della scuola superiore. Il mercato del lavoro moderno richiede delle competenze digitali e scientifiche che i licei italiani non sono neanche in grado di immaginare. E da qui nasce il grande disagio dei giovani italiani che molto spesso si debbono rivolgere al mercato della pornografia per ottenere una fonte di sostentamento. Avere un paese pieno di giovani porno non può certo essere una prospettiva edificante per l'economia italiana, che dovrebbe invece distinguersi per il proprio ingegno nel campo delle scienze e della letteratura. E se si pensa che questo sia un problema che riguarda solamente i giovani maschi italiani, si sbaglia di grosso perché la pornografia sta lentamente espandendosi abbracciando anche le femminucce. Il porno per donne è infatti una delle grandi novità nel mondo della pornografia moderna e stanno inesorabilmente aumentando le giovani ragazze che si prestano a diventare protagoniste di scene di sesso romantico. E probabilmente sarebbe bene guardare ai giovani in base ai propri talenti intellettuali, piuttosto che guardare se hanno il cazzo nero, utile solamente per girare film porno al femminile.

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