Cosa significa Autonomia Differenziata delle Regioni per la Scuola e per i Licei in Italia ?

Oggi veniamo a parlare di un tema che non sembra strettamente connesso con la scuola e con l'istruzione, ma che è in realtà una delle più grandi novità che potrebbero interessare il comparto istruzione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La Autonomia Differenziata delle Regioni è uno dei temi maggiormente discussi e dibattuti negli ultimi 20 anni, soprattutto per via della Lega Nord che ne fece un proprio cavallo di battaglia ad inizio degli anni 2000. Molte Regioni del Nord Italia infatti attendono da diversi decenni un cambiamento del proprio regime di autonomia. L'obiettivo principale di questo cambiamento (almeno nelle speranze) è essenzialmente economico, perché molte Regioni sperano di potersi accaparrare maggiori risorse finanziarie di quelle delle quali attualmente dispongono; ma dalla Autonomia Differenziata delle Regioni potrebbero anche nascere delle conseguenze non immediatamente percepibili e che riguardano soprattutto il tema della scuola e della istruzione.
Se è infatti vero che ad oggi tutta la scuola, anche per quanto riguarda le materie insegnate, viene gestita a livello centrale per assicurare un livello di istruzione uniforme in tutto il Paese, con l'Autonomia Differenziata delle Regioni questo sistema verrebbe senza dubbio messo in discussione, perché a quel punto sarebbero le Regioni a potere imporre le proprie materie di insegnamento, anche nelle scuole di istruzione secondaria e primaria. Allo stato attuale solamente le scuole per l'infanzia e le scuole materne sono a diretta gestione comunale, soprattutto per la ragione che, a differenza delle scuole primarie e secondarie, gli asili ricoprono per lo più una funzione assistenziale in favore delle giovani coppie, che sono magari impegnate a lavorare e che non possono dedicarsi per tutta la giornata a badare i figli piccoli. In sostanza, fino ad oggi, le Regioni non sono mai state in grado di imporre programmi di istruzione nelle scuole elementari, in quelle medie e nei licei italiani, in quanto la competenza a determinare i programmi scolastici rimaneva saldamente ancora in capo al Ministero dell'Istruzione.

Ovvio che, per molte Regioni italiane la tendenza sarebbe quella di impartire programmi di studio ritagliati più sulla storia locale che su quella nazionale. Anche per quanto riguarda la scelta dei libri di testo e del corpo docente, molte Regioni del Nord sarebbero maggiormente propense a dare lavoro a insegnanti e a bidelli della propria terra, piuttosto che a persone che, ad esempio, vengono dal Sud Italia. Ma ovviamente il tutto è ancora da scrivere e le ipotesi che possiamo formulare sono di pura immaginazione... Vedremo ovviamente se le nostre aspettative o i nostri timori si realizzeranno. Sicuramente vi manterremo informati sugli sviluppi!

I giovani studenti del liceo italiani al momento non sembrano essere particolarmente preoccupati dalla attuale situazione politica e molti di loro non sono neanche informati sugli sviluppi futuri che potrà prendere la scuola italiana. Molti giovani italiani sono ancora ampiamente storditi dal covid-19 e il loro unico interesse è quello di guardare video porno di sesso passionale. Magari il tema della scuola e della didattica impartita nei licei italiani non è tanto eccitante e appassionante quanto una bella ragazza amatoriale che si esercita a fare pompini amatoriali, però è un tema che può essere di gran lunga più importante per il futuro dei giovani italiani. Appena gli studenti del liceo avranno terminato di guardare video porno in cui belle ragazze fanno sesso interraziale, allora potremo finalmente incominciare a guardare ai temi importanti di attualità incominciando a difendere il futuro della scuola italiana. Tutta questa tematica non merita certo di essere interamente assorbita da un video porno in cui una ragazza scopa un uomo di colore e superdotato o dove un bel cazzone sborra in faccia a una studentessa del liceo.