Il porno a scuola, discussione di un fenomeno complesso per gli studenti del liceo

La pornografia è diventata estremamente accessibile ai giorni nostri e sembra un fenomeno difficilmente in grado di essere arginato ed arrestato. Con l'esplosione di internet veloce, nuovi cellullari e smartphone che ci consentono di essere sempre connessi e con i telefoni cellulari che sono sempre più diffusi tra gli adolescenti, è ormai estremamente facile reperire materiale pornografico online. Ed ovviamente i giovani italiani e gli studenti del liceo, che da sempre sono la categoria sociale più esposta ai cambiamenti e alla evoluzione tecnologica, non sono esenti da questo fenomeno sociale. Il porno a scuola è diventato un fenomeno endemico alla nostra società e, viste le magre possibilità di lavoro che caratterizzano la società italiana, soprattutto avendo riferimento ai lavori estivi studenti superiori, non è certo qualcosa di impossibile da comprendere il fatto che molti giovani ragazzi italiani e giovani ragazze italiane ricorrano alla pornografia per ottenere una fonte di sostentamento economica.
Da sempre, storicamente, la pornografia è stata oscurata e censurata nella scuole italiane. Parlare di pornografia in un liceo italiano è come fare un biglietto di sola andata per l'ostracismo sociale, perché il porno a scuola non può né essere discusso né tantomeno vagamente affrontato a scuola, anche con gli studenti del liceo e con le studentesse del liceo maggiorenni. E questo nonostante la nostra società italiana stia sempre più divenendo oggetto di trasformazione sociale e donne nude e uomini nudi siano sempre più presenti nella televisione, al cinema e anche nelle pubblicità che incontriamo per strada. Eppure tutti questi fenomeni sociali sono un taboo nella scuola italiana, nonostante la scuola dovrebbe essere, per logica ferrea, il luogo dove si impara e si studia il mondo circostante. Della pornografia a scuola si può dire di tutto e di più, se ne può parlare bene (come un fenomeno che aiuta i giovani italiani a prendere consapevolezza del sesso e delle proprie fantasie sessuali), oppure se ne può parlare male (come un fenomeno che denigra e mortifica il corpo di uomini e donne). Ma di sicuro se ne dovrebbe parlare, perché altrimenti si corrono seri rischi per la formazione dei giovani studenti del liceo e delle giovani studentesse del liceo.

La nudità dei giovani italiani e delle giovani italiane è qualcosa con cui gli adolescenti e gli studenti del liceo si confrontano ogni giorno. Basta accendere la televisione e gli occhi degli adolescenti italiani sono bombardati con immagini di ragazzi nudi e di ragazze nude. Una formazione fai-da-te sulla pornografia è molto rischiosa, perché potrebbe fare pensare alle ragazze giovani e ai ragazzi giovani che quello che vedono sia la realtà del mondo e delle relazioni affettive. Ma, come anche dichiarato da Rocco Siffredi, il più famoso attore porno italiano, la pornografia non tende a replicare fedelmente la realtà di un rapporto affettivo o intimo. Piuttosto il compito della pornografia è quello di spettacolarizzare il rapporto sessuale ed affettivo, riducendolo a qualcosa di banale, normale e libero. Donne nude e ninfomani e ragazzi nudi e superdotati non sono la normalità in un rapporto sessuale. Sono modelli tipici della pornografia, ma non possono essere presi come modelli di vita sociale. E questo dovrebbe essere spiegato bene dalla scuola italiana. E, come al solito, la tipica risposta non è quella di spiegare e di educare i giovani italiani al tema della pornografia. Generalmente la risposta politica e sociale verso la pornografia è quella della censura bigotta e nominale. La risposta tipica verso il porno a scuola è quella di censurare un sito porno italiano. Ma ovviamente la rispsota non può essere basata esclusivamente sulla censura. Perché censurare un sito porno italiano e consentire che i ragazzi italiani e le ragazze italiane possano vedere donne nude e uomini nudi in televisione e nelle pubblicità è tanto poco educativo quanto vedere un video pornografico.

Solo che... sull'altare del Dio dell'economia e della pubblicità... è possibile anche sacrificare l'educazione degli studenti del liceo italiani!