Quali prospettive lavorative per i giovani studenti italiani?

Proprio nel bel mezzo di una crisi energetica e di una inflazione rampante, domandarsi quali possano essere le prospettive lavorative dei giovani studenti italiani sembra quasi un vezzo. Tra le tante preoccupazioni che giustamente dominano le nostre teste, il tema della disoccupazione giovanile è passato un po' in secondo piano e non sembrano esserci molte persone nella politica e nella società civile che sono disposte a riconoscere il problema e a dare delle soluzioni concrete al problema. In realtà, il problema della disoccupazione giovanile non nasce certo negli ultimi anni e non è stato neanche causato dal covid-19. Già dai tempi della crisi finanziaria e del debito sovrano (e quindi parliamo del 2011), i giovani italiani era tra i più disoccupati d'Europa e anche quelli che avevano un lavoro potevano godere nella maggior parte dei casi di uno stage a poche centinaia di euro mensili (quando avevano la fortuna di trovare uno stage retribuito).
Ma il problema della disoccupazione giovanile non è certo un problema da poco e non merita di essere trattato come un problema di serie b rispetto a tutti gli altri che dominano la contingenza. Avere giovani disoccupati e sottopagati significa lasciare in eredità alle future generazioni un paese completamente incapace di creare ricchezza e prospettive di vita; vale a dire un paese dove l'emigrazione diventa un fenomeno sistematico e dove le prospettive lavorative sono pressocché inesistenti.

Una buona parte del problema della disoccupazione giovanile è probabilmente dovuto alla mentalità che caratterizza molti giovani italiani e che è invece già da tempo superata in tanti altri paesi occidentali ed evoluti. Pensare che l'esperienza lavorativa sia un fattore determinante per il proprio salario è un mito che è solamente comodo per le generazioni più mature e che, in questo modo, sono in grado di sottopagare i giovani, lasciandoli appunto con contratti di apprendistato e di stage infiniti e sottopagati.
L'innovazione digitale che in tanti paesi del mondo occidentale ha rappresentato il motore della crescita economica, in Italia è passata per lo più inosservata. La possiamo vedere nei computer portatili e fissi in ufficio, la possiamo vedere nei televisori e negli smartphone che vengono costruiti all'estero; ma un chiaro segnale economico di questa rivoluzione digitale che ha travolto tutto il mondo negli ultimi 20 anni è davvero inesistente. Eppure è proprio nei posti di lavoro nuovi e digitali dove possono esserci interessanti opportunità lavorative per i giovani studenti italiani.

Molte giovani studentesse del liceo appena 18enni hanno incominciato a lavorare con estremo profitto come camgirl e come modelle di Onlyfans. Il mondo del porno amatoriale è senza ombra di dubbio uno degli sbocchi lavorativi più semplici a disposizione di una giovane ragazza italiana e studentessa del liceo, in quanto, a fronte della sola necessità di conoscere la lingua inglese e di essere abbastanza disinibita, le opportunità di guadagno sono veramente molto consistenti. Una camgirl italiana impegnata per 5 giorni alla settimana nella produzione di pornazzo amatoriale può anche arrivare a percepire oltre 3 mila euro al mese. Un milf amatoriale tedesca detiene attualmente il record in termini di guadagno all'interno del mondo camgirl, perché è addirittura riuscita a guadagnare oltre 10 mila euro in un solo mese (ai tempi del lockdown del covid-19 quando eravamo tutti costretti a rimanere a casa). E questo è sicuramente un obiettivo alla portata di tutte quelle giovani ragazze amatoriali che sono disposte a mettersi in gioco nel campo del porno anale amatoriale, perché sicuramente i video di sesso anale amatoriale sono estremamente richiesti su internet e molti uomini sono disposti a pagarli davvero a peso d'oro!