Scuole dell'infanzia aperte fino a Luglio in Trentino: le proteste degli insegnanti
La Provincia Autonoma di Trento ha intenzione di portare avanti il progetto di far rimanere aperte le scuole per l'infanzia fino al mese di Luglio. Mentre ad oggi, in tutta la penisola italiana, le scuole per l'infanzia seguono infatti un calendario scolastico uguale per tutti gli istituti, in Trentino si sta incominciando a sperimentare un modello di scuola abbastanza diverso dal tradizionale e che è, comunque, destinato a destare critiche da più fronti. Il casus belli nasce infatti dall'esigenza manifestata da molte famiglie del Trentino, alle quali, vista anche la vocazione turistica della provincia di Trento, farebbe particolarmente comodo mantenere i figli piccoli nelle scuole per l'infanzia, anche durante i mesi estivi. Esigenza quest'ultima avvertita anche nel resto dell'Italia, dove però non si è mai riuscito a raggiungere una soluzione simile, per via, in particolare, delle potenti resistenze sindacali.
Tuttavia, in luogo di un pacato confronto di idee, si sa: la politica deve sempre ingigantire un problema e portarlo alle sue conseguenze più estreme. Una polemica abbastanza feroce in Trentino è nata soprattutto per via delle parole al vetriolo pronunciate dal consigliere della Lega Nord Roberto Paccher, che, senza troppi giri di parole, ha detto: "Si tratta di un servizio utile peraltro gradito dalle famiglie. Babysitteraggio? Io le chiamo scuse per non lavorare nel mese di luglio. Sembra che ogni anno ci sia una scusa diversa per non lavorare durante quel mese. Il primo anno si era tirato fuori il problema sicurezza, poi altri ancora." Apriti cielo! Il corpo docente, indignato dalle parole del consigliere provinciale, ha subito respinto al mittente le accuse di vagabondaggio e ha subito richiesto le scuse ufficiali da parte del consigliere della Lega Nord.
Che la scuola per l'infanzia sia una sorta di babysitteraggio, questo è comunque chiaro a tutti. L'unica ragione per la quale le famiglie scelgono di mandare i propri figli nella scuola per l'infanzia è infatti quella di non dovere badare i figli e per potere andare a lavorare. A differenza, tuttavia, di molte altre regioni italiane dove in Estate l'attività lavorativa subisce un certo rallentamento per via delle ferie estive, in Trentino è più probabile assistere ad un fenomeno di segno completamente opposto. Per cui, al di là della bagarre politica, è abbastanza chiaro che una scuola per l'infanzia aperta per 11 mesi all'anno e fino al mese di Luglio, faccia abbastanza comodo a tutte le famiglie trentine.
Ovvio, occorre anche sapere dialogare con i docenti nel modo corretto, senza entrare in scontri di classe inutili. Purtroppo, la realtà sociale nella quale vive la scuola italiana è profondamente cambiata negli ultimi decenni. E, ad oggi, è importante per le famiglie avere dei luoghi dove potere lasciare i figli in sicurezza mentre i genitori devono andare a lavorare. Non si tratta di docenti che devono rimanere a casa per tre mesi di fila prendendo stipendio senza fare nulla. Non è che i docenti seguano l'esempio della pornostar italiana e trentina Eveline Dellai e prendono l'occasione di fare intense orge sfrenate durante i mesi estivi. Per cui anche abbassare i toni da parte della politica non può che fare bene! Troppo spesso infatti è anche vero che la politica manca di rispetto al corpo docente e che pensi che i docenti non facciano altro che girarsi i pollici. Fare l'insegnante non è come essere Silvia Dellai e quindi il loro impegno meriterebbe anche un certo rispetto da parte della politica. Se crediamo che fare il docente in una scuola per l'infanzia sia come girare film porno di doppia penetrazione e con grossi cazzi neri, allora non riusciremo mai nell'obiettivo di cambiare e di riformare la scuola italiana. Non possiamo paragonare i docenti italiani alle sorelle porno Eveline Dellai e Silvia Dellai: non sarebbe proprio giusto!
